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Immagine del redattoreAlessandro Masulli

Complesso monumentale di San Domenico: notizie del XX secolo

Aggiornamento: 2 nov 2023


Questa breve cronistoria ha lo scopo di fissare le notizie più salienti e le fasi più importanti legate alla storia del XX secolo del complesso monumentale di San Domenico, lasciando poi agli appassionati e studiosi di poter approfondire concretamente la storia precedente, consultando sia la rivista Summana e sia il libro Saluti da Somma Vesuviana, in cui il compianto professor D'Avino ha ricostruito meticolosamente le vicende storiche fino alla fine dell’Ottocento. La Città di Somma si è sempre distinta nella sua storia millenaria e nel corso dei secoli è sempre riuscita a custodire in ogni sua pietra un pezzo della sua storia. Il monumento di San Domenico con il suo campanile resta e resterà sempre uno dei maggiori vanti della nostra cittadina per la sua maestosità e per l’abbondante contenuto di opere d’arti che ne testimoniano ancora oggi lo splendore; inoltre, è meritevole di tutela e conservazione, affinché il valore di cui è espressione si conservi nel tempo e resti accessibile anche alle generazioni future.


1901 – Il secolo si apre con le forti tensioni tra le autorità comunali, Sindaco del paese Avv. Paolino Angrisani, e l’Ordine Religioso dei Padri Liguorini. Queste tensioni indurranno i Religiosi ad abbandonare Somma.

1902 - Dopo le celebrazioni delle funzioni pasquali, il Lunedì in Albis, il Padre Liguorino Domenico Antonio Tramontano, senza dare alcuna comunicazione alle autorità comunali lascia Somma e la Chiesa di San Domenico con enormi rimpianti della popolazione.

1902 – Con contratto del 10 ottobre il Municipio di Somma concede ai Padri Teresiani (Carmelitani Scalzi) la Chiesa di San Domenico, alcuni locali del monastero e una porzione del giardino annesso.

1910 – Il 27 novembre nel giardino annesso al Convento, sul lato sud-occidentale, viene posta la prima pietra dell’edificio scolastico elementare, oggi I Circolo Didattico R. Arfè.

1911 – I Padri Teresiani , dopo una permanenza di nove anni, rescissero il contratto e abbandonarono la Chiesa di San Domenico, lasciando grandi perplessità nella popolazione e nelle autorità comunali.

1912 – Vengono effettuati i lavori di restauro al campanile con un sussidio di Lire 4.255 e 78 centesimi.

1914 – Il 15 ottobre vengono ultimati i lavori per l’edificio scolastico elementare nel giardino del convento.

1922 – La Chiesa e i suoi beni, unitamente a una parte del convento, vengono concessi al Rifugio Marciano; un’istituzione eretta dalla moglie del Senatore Avv. Gennaro Marciano per raccogliere l’infanzia abbandonata e diseredata. Il Rifugio funzionerà fino al 1930.

1923 – Con atto del 30 agosto viene venduto un appezzamento di terreno di mq 371 (zona dove attualmente insiste la farmacia Ambrosio di via Roma), facente parte sempre del giardino annesso al convento (Atto registrato a Sant' Anastasia dal Cav. Mattia Aniello il 6/11/1923 al n°260).

1925 – Il 15 settembre viene redatto un progetto di ampliamento di piazza Emanuele Filiberto, inviato all'Alto Commissario di Napoli; il progetto prevedeva l’isolamento del campanile dalle altre fabbriche addossate e la costruzione d’accesso alla ferrovia Circumvesuviana. Nel contempo furono anche eseguiti altri lavori al campanile.

1927 – Il 7 giugno la Curia Vescovile di Nola eseguì un inventario di tutti i quadri, statue, mobili, arredi sacri ed oggetti preziosi per il culto, esistenti nella Chiesa di San Domenico.

1928 – Si eseguono lavori al campanile; nell'occasione è approvata nel bilancio comunale la spesa per la strada per la stazione ferroviaria e per l’isolamento del campanile. Nello stesso anno viene fusa la campana situata nel punto più in alto sulla parte ottagonale del campanile.

1929 – L’8 luglio l’Amministrazione Cittadina nomina Rettore di San Domenico Padre Giuseppe Sabattoli, che, impossibilitato a risiedere nel convento per il pericolo di crollo del tetto, chiede il 22 aprile del 1930 il risarcimento delle spese per l’affitto di locali per la propria abitazione esterna.



1930 – Il 23 luglio la Chiesa viene seriamente danneggiata da un forte terremoto. Dall'ispezione effettuata si decide di provvedere al restauro del fabbricato e la necessità di poter applicare le disposizioni della legge del 2 novembre 1930 n°1579 e quella successiva del febbraio 1931 n°349.

1930 – Vengono effettuati lavori di sistemazione negli ambienti nel convento, nella zona in precedenza tenuta dal Rifugio Marciano.

1931 – In occasione del Santo Natale viene rifusa e ricollocata al suo posto la campana rotta, ad opera della Ditta Chiurazzi di Napoli. Per rendere più argentino il suono vengono richieste monetine di 2 centesimi, raccolte in una quantità superiore a 30 kg. Per compensare, inoltre, al calo di peso, dovuto alla fusione, viene aggiunto il metallo della campana piccola, utilizzata per il vecchio orologio. Sulla campana vengono incisi i nomi dei fonditori, dell’ Avv. Michele Pellegrino e della Madrina Virgina D’Avino.

1932 – Il 21 settembre la Chiesa viene chiusa al culto. Il provvedimento è preso dal Podestà dell’epoca, in seguito alla relazione dell’ingegnere comunale, che ritiene pericolosa la volta della Chiesa e l’ingresso al campanile. Il 16 dicembre l’ufficio del Genio Civile, con nota del 16/12/1932 n°6269, chiede di conoscere, in caso di concessione del sussidio, se il Comune è disposto ad eseguire a sue spese il completamento dei lavori per il complesso monumentale (Si ricorda che lo Stato interveniva solo per il 50%). Il Comune con lettera del 20 dicembre seguente risponde affermativamente alla richiesta del Genio Civile.

1937 – La Chiesa viene riaperta al culto per l’interessamento di un “Comitato per la riapertura della Chiesa di San Domenico”, presieduto dal Rettore del Convento dei Padri Trinitari di Somma.

1945 – In seguito agli eventi bellici la Chiesa viene di novo interdetta al culto, mentre l’ala sud del convento viene utilizzata come sede della Scuola di avviamento professionale.

1948 – Con l’amministrazione guidata da Francesco De Siervo viene realizzato un nuovo orologio pubblico i cui quadranti vengono apposti rispettivamente uno sulla facciata sud e un altro sulla facciata est del campanile.

1960 – Dopo i lavori di ripristino, svolti dal Genio Civile con l’impresa De Stefano, l’immobile fu uniformemente imbiancato e la Chiesa viene riaperta al culto con molte trasformazioni architettoniche e con la perdita di un notevole patrimonio di oggetti sacri. Agli inizi del mese di agosto l’Amministrazione Cittadina delibera l’illuminazione notturna del campanile.

1980 – Il 23 novembre il catastrofico terremoto dell’Irpinia colpisce anche la Chiesa di San Domenico rendendola inagibile e interdetta al culto.


1981 – Il 14 febbraio un’altra forte scossa sismica indusse l’ingegnere comunale a dichiarare inagibile l’antico palazzo San Domenico. Dopo 112 anni la sede comunale viene trasferita in altra sede. Il 16 dicembre dello stesso anno l’Amministrazione Cittadina, Sindaco Francesco De Siervo, approva il progetto esecutivo elaborato dall'ing. Michele Autorino, relativo alla ricostruzione del tetto della Chiesa, per un importo di 200 milioni di lire e l’appalto viene stipulato con l’Impresa Morvillo con contratto definitivo del successivo 16 settembre 1983.

1982 – Il 10 gennaio viene richiesta la spesa complessiva di Lire 579.483.034, con progetto di variante tecnica e suppletiva per i lavori di consolidamento non previsti tra cui l’ancoraggio della facciata, che nella parte superiore si era distaccata dal monumento di circa 50 cm. Vengono riaperte le monofore gotiche sulla parete sinistra della navata e impostate su un cordolo di cemento le capriate in ferro per sostenere il tetto della chiesa accanto a quelle in legno accortamente conservate.

1984 – Nel mese di ottobre un furto sacrilego priva la Chiesa di vari arredi sacri, di una acquasantiera, dei pannelli dall’altare con le insegne dei Padri Domenicani, mentre precedentemente era stato asportato il quadro della Madonna nera su fondo oro situata sull'altarino della sagrestia.

1987 – Il 13 novembre viene redatto un ulteriore progetto generale di ripristino della Chiesa e del Convento per la somma preventivata di Lire 1.300.000, che viene inviato al Provveditorato alle OO.PP. e alla Soprintendenza ai Monumenti di Napoli.

1988 – Vengono eseguite opere di consolidamento strutturali nelle cappelle laterali e nell'Oratorio (Congrega) del SS. mo Rosario adiacente al Campanile; nell'occasione vengono abbattute le crociere gotiche di copertura di detto oratorio.

1991 – Durante i lavori di restauro viene evidenziata la conformazione archiacuta del grande arco (arcone) di accesso alla seconda cappella a sinistra con le relative decorazioni d’epoca. Il tutto era mascherato da un finto arco a tutto sesto di epoca neoclassica. Vengono, inoltre, parzialmente riaperte le finestre originali lungo la parete orientale e alcune di quella occidentale. Si evidenzia, al di sotto dell’intonaco neoclassico, il grande occhio del rosone sulla facciata principale e il finestrone gotico nella parete posteriore.

1994 – Il 20 giugno si tiene una grande manifestazione pubblica del Movimento Cittadini di Somma per la ripresa dei lavori in San Domenico.

1996 – Il 17 settembre l’Amministrazione Provinciale di Napoli invita l’Amministrazione Comunale di Somma, Sindaco Alfonso Auriemma, a procedere all'esecuzione dei lavori di ripristino strutturale e funzionale del complesso monastico di San Domenico, impegnando all'uopo i pertinenti capitoli del bilancio.

1998 – Si effettuano lavori di ripristino all'ala ovest e all’ala nord del Convento ad opera dell’ASL 4 cui è stato concesso lo stabile; dalla scalpellatura dell’intonaco nel chiostro riemergono le trecentesche arcate ogivali.

1999 – In seguito a gara espletatesi in data 24/09/99, 12/10/99 e 14/10/99 vengono approvati dal Consiglio Comunale i lavori di “Recupero e restauro del Complesso di San Domenico” a favore della ditta A.T.I. F.lli Izzo.

2000 – Il 9 gennaio avviene la consegna del complesso monumentale, Sindaco dell’epoca Carmine Mocerino Junior, all'impresa appaltatrice A.T.I. Flli Izzo per il completamento dei lavori di ripristino diretti dall'architetto Matilde Campese e dagli ingg. Luigi D’Onofrio e Enrico Astengo.

2002 – Il 26 dicembre, alla presenza del Vescovo di Nola, viene celebrata una messa solenne in occasione della riapertura al culto della Chiesa, anche se i lavori non sono completati. In occasione, nell'ambiente retrostante l’altare, viene allestita una mostra documentaria sulla storia e sui lavori inerenti il complesso curata dal compianto Prof. Raffaele D’Avino e dai direttori dei lavori.

2003 – Il 1 gennaio la consuetudinaria processione del Bambino Gesù principia e si conclude nella Chiesa di San Domenico con la sentita partecipazione di tutta la cittadinanza.







Riferimenti essenziali

Le notizie sopra citate sono tratte dalla rivista Summana e dall'Archivio Storico Cittadino Somma Vesuviana.




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