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Immagine del redattoreAlessandro Masulli

Il cordoglio di Somma Vesuviana per la morte di Umberto I

Sollecitato dalle pregevoli ricerche del Dott. Luigi Verolino, storico di Ponticelli, e in seguito alle accurate ricognizioni svolte nell'Archivio storico cittadino tra le delibere consiliari, questo breve articolo ripercorre la vicenda della morte di Sua Maestà Umberto I e le varie espressioni di cordoglio formulate dall'Amministrazione cittadina.


Il 29 luglio 1900 Sua Maestà Umberto I fu assassinato a Monza dall’anarchico Gaetano Bresci, per vendicare la repressione seguita ai moti popolari del 1898. A Monza, il 29 luglio 1900, come riferisce Luigi Verolino - re Umberto I aveva appena terminato le premiazioni di un concorso ginnico, quando venne raggiunto da tre colpi di rivoltella. Il giovane che sparò - raccontano le cronache - dopo il delitto rimase freddo e compostissimo, nonostante il tentativo di linciaggio subito.


Il Sindaco di Somma Vesuviana, l’Avvocato Paolino Angrisani, quella sera era in treno di ritorno da un viaggio e alle prime avvisaglie popolari sull’attentato rimase costernato e impietrito. All’arrivo in città, convocò immediatamente un Consiglio comunale, in seduta straordinaria, per discutere sulle azioni da adottare per la morte di Sua Maestà. Aperta la seduta, Angrisani lesse commosso all’assise cittadina il primo telegramma ufficiale pervenuto dal Capo della Provincia, Prefetto Cavasola (Giannetto):

Ieri sera alle 22 in Monza uscendo dalle sede della Società Ginnastica dove aveva assistito alla premiazione, Sua Maestà il Re, fatto segni a tre spari di rivoltella colpito al cuore, in qual cuore che non sentì che affetto paterno per tutti gl’ Italiani, ed ebbe palpiti per tutte le sventure, il Re spirò quasi subito. L’orrore del delitto aggrava il lutto della patria.


Seguì la lettura del proclama ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 luglio:

In nome di Sua Maestà Vittorio Emanuele III assunto al trono, compiamo il doloroso dovere di annunziare al paese l’immensa sventura, che troncò violentemente i giorni preziosi del Re Umberto Primo.

La Nazione colpita nel suo affetto sincero per l’augusto estinto e nel sentimento vivissimo di devozione e di solidarietà verso la dinastia, esecrando l’immane delitto, sarà larga di profondo compianto per la venerata memoria del Re, buono, prode e magnanimo, orgoglioso del suo popolo, degno continuatore della tradizione di Casa Savoia e stringendosi con fede incrollabile intorno all’augusto successore, gli Italiani proveranno col fatto, che le istituzioni non muoiono.


Questa perdita - aggiunse il Sindaco - costituisce uno strazio, che non si descrive. Un popolo intero è divenuto una famiglia sola accomunata dall’intensità dello strazio doloroso.


Indi, lesse al Consiglio cittadino i seguenti telegrammi di condoglianze che furono inviati alla Dama di Onore di Sua Maestà, la Regina Margherita, e a Sua Eccellenza il Presidente del Consiglio dei Ministri:

Alla Dama di Onore di Sua Maestà la Regina – Monza -

Non riuscirà di conforto presentare al cuore straziato dell’augusta Sovrana l’espressione del cordoglio indicibile di questa cittadinanza.

Tuttavia, mai come in quest’ora è necessario venga scambiata la parola coraggio dal popolo italiano alla grande madre italiana, da lei al popolo.

Sindaco Angrisani

A Sua Eccellenza il Presidente dei Ministri – Monza -

La forza dello Stato non verrà scemata dall’ esecrando assassinio, che priva il popolo italiano del cuore più pio di Re, che già la storia registra.

Lo spettacolo della profonda ed unanime costernazione è attestato di questa forza.

Prego V. E. rendersi interprete dello strazio indicibile di questa cittadinanza.

Sindaco Angrisani


Il Consiglio deliberò, infine, che una rappresentanza del Comune, a sue spese, assistesse ai funerali in Roma l'8 agosto. Ai funerali parteciparono le massime autorità istituzionali. Nella Gazzetta Ufficiale del Regno d' Italia di sabato 11 agosto del 1900, n° 186, furono pubblicate anche le delegazioni dei Comuni italiani. Il Dott. Luigi Verolino ci conferma che la delegazione della Città di Somma era composta dal Sindaco Paolino Angrisani e da alcuni consiglieri. L' amministrazione di Somma, inoltre, stanziò 400 lire per l'organizzazione sia di una solenne messa in memoria di Sua Maestà nella monumentale Chiesa di San Domenico e, sia per una conferenza da tenersi sul regno di Umberto I.


Fonte: Archivio Storico Cittadino Somma Vesuviana - Fondo Delibere del Consiglio Cittadino, Registro 1899-1906.


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