Il prof. Luigi Verolino di Ponticelli è riuscito nel 2019 ad estrapolare - dalla rivista Agricoltura Napoletana, Anno I, n. 2, febbraio 1925 - un interessante articolo sulla Colonia Agricola di Somma Vesuviana a S. Maria del Pozzo a firma del Prof. Sabatino Costantino Del Giudice.
Nel Comune di Somma Vesuviana e propriamente nell'ex convento di S. Maria del Pozzo, opera di Giovanna II d'Aragona nel 1423 e monumento nazionale, è stata istituita la Colonia Agricola per i figli dei contadini morti in guerra. Il Comitato Provinciale, presieduto dal solerte Grande Ufficiale Davide Donvito, nulla ha trascurato per dare ai figli degli eroi, che caddero per la grandezza della nostra Italia, un degno asilo per 1'educazione professionale. Questi orfani sono educati a vivere da contadini che sentono tutto il rispetto della loro dignità e l'amore alla vita inerente alla loro missione, ch'è quella dell'incremento della produzione, rendendosi migliori nelle buone abitudini morali e materiali. I locali si ebbero dal Comune in uno stato deplorevole: ora sono stati in gran parte riattati, rifacendo quasi tutti gli infissi ai vani che ne erano addirittura sforniti; sono stati aperti vani intercomunicanti in modo da trasformare le celle in grandi dormitori, destinati per il ricovero dei ragazzi e ragazze. Il locale adibito a cucina è stato completamente riattato, acquistando anche una cucina economica in ferro con relativo tiraggio. Non si è potuto fare a meno di fornire i cessi, lavandini, bagno, cucina, ecc. con acqua di Serino che trovavasi lontana dal fabbricato per circa m. 250 e che s'è dovuta, con conduttura speciale, trasportare in Colonia.
Ultimamente s'è anche provveduto a dare la luce elettrica ai locali trasportando la linea dal centro dell'abitato per oltre un chilometro e mezzo. Siccome gli orfani sono andati sempre aumentando, un gran locale, posto vicino al dormitorio delle ragazze, è stato completamente riattivato ed adibito a dormitorio dedicando questa grande sala a Luigi Luzzatti (1841 – 1927) che con tanta fede ed abnegazione presiede l'Opera Nazionale dei figli dei contadini morti in guerra. Questi locali sono stati completamente arredati come pure le aule scolastiche che servono per l’insegnamento elementare degli orfani. Attaccato al fabbricato v'è un fondo dell'estensione di circa 4 ettari pari a 10 moggia nolane, tutto circondato da muro dove i bambini si esercitano nelle svariate pratiche agricole. Quest' anno è stata iniziata la trasformazione di una zona del fondo in vigneto specializzato ed un'altra più vasta è stata sistemata a frutteto ed agrumeto. Anche le piccole industrie non vengono trascurate come l'allevamento razionale dei conigli, polli, maiali, arnie ecc.
L'istruzione che s'impartisce è quella che compete a chi esercita l'arte dei campi, l’espletamento cioè di tutto il corso elementare come istruzione letteraria, mentre l'agraria viene insegnata, con l'assistenza della Cattedra Ambulante d'Agricoltura, da un esperto agricoltore cosciente e pratico dell'arte sua, con poca teoria, ma molto più con l'esempio e con l'eseguire il lavoro, in maniera che gli orfani trovano nella Colonia Agricola, in certo qual modo, reintegrata e migliorata la loro famiglia. Non si pretende, specie quando sono piccoli, lavori continui, ma vengono attribuiti a ciascun, a seconda le età, quelle mansioni che possano facilmente espletare e che le esercitazioni agrarie, nel complesso, rappresentano educazione fisica e morale. Se lo stato di questi orfani è reso doloroso per la mancanza del padre, l’opera nostra deve costantemente tendere ad alleviare la loro sventura, conservando così alla terra dei coscienti lavoratori e dando alla società agricoltori migliori, i quali forse anche sotto la guida paterna non avrebbero avuto agio e modo di evolversi nel senso di un migliore avvenire.
Le bambine, oltre all'istruzione ed attendere alle piccole industrie rurali, non tralasciano di apprendere tutto ciò che può interessare ad una buona massaia; infatti, sotto la guida intelligente ed amorosa della Direttrice, che le orfanelle amano come una seconda madre, imparano a cucire e a fare calze a macchina, merletti a crochet ed a tombolo, da destare la meraviglia di tutti i visitatori. Nella recente esposizione degli orfani di guerra tenutasi in Roma, la Colonia di Somma ha ottenuto la medaglia d'oro e le nostre orfanelle sono state fra le altre le più ammirate. Una di esse fu prescelta per tagliare il nastro nel giorno dell'inaugurazione. A quest'opera altamente umanitaria il Comitato Provinciale Napoletano attende con ogni cura amorosa e ad ognuno dei suoi componenti invio perciò le più sentite congratulazioni augurando che questa alta opera di beneficenza, inaugurata in questa provincia dal nostro grande maestro Orazio Comes (1848 – 1923), professore di Botanica e Patologia Vegetale alla R. Scuola Superiore di Agricoltura di Portici, e continuata con gran zelo ed abnegazione dal Gr. Uff. Davide Donvito, che tanto affetto e gratitudine ha saputo suscitare nei piccoli orfani, possa rimanere sempre, come ora lo è, all'avanguardia dello altre opere similari che esistono in Italia.
Si pregano quindi le Autorità della provincia, i parroci, le associazioni agrarie, proprietari ed agricoltori di voler segnalare al Comitato per gli Orfani dei Contadini morti in Guerra, che trovasi nei locali di questa Cattedra, tutti i bambini orfani bisognosi che hanno avuto la sventura di perdere il padre nella grande guerra, affinché si possa, con sussidio o col ricovero in colonia, lenire in parte il loro immenso dolore. Per 1'ammissione in colonia occorrono i seguenti documenti in carta libera: 1. Certificato di morte in guerra del padre; 2. che il defunto era agricoltore; 3. Atto di nascita dell'orfano; 4. Stato di famiglia; 5. certificato medico.
Comments