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Immagine del redattoreAlessandro Masulli

La controversa processione del Corpus Domini nella Terra di Somma

Prima del 1708 a Somma la processione del Corpus Domini iniziava dalla parrocchia di San Michele Arcangelo: un patto stabilito, durante il periodo aragonese, tra i quartieri di Somma offriva al quartiere Margarita, territorio ricadente nella giurisdizione parrocchiale di San Michele Arcangelo, la ricompensa di istituire la processione del Corpus Domini.



Ai nobili sommesi, inoltre, la Regina Giovanna IV (1478 - 1518) aveva già concesso nel 1493 il privilegio di reggere le mazze del Pallio sotto il quale era collocata la teca del Santissimo. Al quartiere murato due mazze, mentre le altre due venivano divise tra Margarita e Prigliano. Il 19 settembre del 1600, il Vescovo di Nola, Fabrizio Gallo, istituì con suo decreto l’Insigne Collegiata nella preesistente Chiesa di Santa Maria della Sanità nel quartiere Casamale. La costituzione della Collegiata doveva comportare, come per altri paesi, uno spostamento della solenne processione dalla Parrocchia di San Michele Arcangelo nel quartiere Prigliano alla neo Collegiata.

Tale trasferimento, però, non solo rompeva gli equilibri stabiliti ab antiquo dai precedenti Vescovi, che nelle loro Visite pastorali avevano sempre considerato la chiesa di San Michele Arcangelo idonea ai riti che officia, ma anche il sopra citato patto. Il provvedimento, tanto sostenuto dal procuratore del Regno in Roma Marc’ Antonio Grasso e dall’Università (governo locale), fu più volte revocato in pubblico Parlamento.


(antica litografia Stigliano - coll. Luigi Verolino)


Agli inizi del XVIII secolo la questione diventò spinosa e arrivò a Roma all’attenzione della Congregazione dei Sacri Riti, che aveva competenze riguardanti le questioni di cerimoniale. A portarla sul tavolo della Congregazione dei Sacri Riti fu il cardinale Giuseppe Vallemani (1648 - 1725, nominato cardinale il 1° agosto 1707). Stavolta alla richiesta della Collegiata si opponeva fermamente il parroco di San Michele Arcangelo Sac. D. Michele Cirillo, fresco di nomina, che adduceva al fatto che la Collegiata non aveva il beneficio parrocchiale. Il primo settembre del 1708, dopo molte polemiche e dubbi, il Cardinale Gaspare Carpegna o Carpineo (1625-1714) ufficializzò che la Processio in Festo Sanctissimi Corporis Christi incipere, & terminare habeat in Ecclesia Collegiata. Il documento dell' Archivio storico della Collegiata è controfirmato dal segretario della Congregazione dei Sacri Riti, Monsignor Bernardino Inghirami.




Cardinale Carpineus


Tale decreto fu confermato il 18 dicembre del 1709 con un Breve di Papa Clemente XI (pontificato dal 1700 fino al 1721). La calma cessò e gli animi si accesero. Il giorno della festa del Corpus Domini alla prima uscita dalla Collegiata – come riferisce lo studioso di storia locale Angelo Di Mauro – la processione fu interrotta nel quartiere Margarita, con lancio di pietre e acqua bollente dai balconi, dai giardini e con le animose donne del quartiere che si opponevano al passaggio del corteo. L’ arciprete Andrea Castelli fu addirittura malmenato.

Il Vescovo di Nola, Mons. Francesco Maria Carafa (1704-1737), informato dell’accaduto, scomunicò ventinove persone. L’anno seguente il corteo tentò un nuovo percorso: questa volta per la località detta Le Selici, ma ritornarono gli incidenti con altre scomuniche. Nel 1713 il procuratore del Capitolo della Collegiata, Tommaso Sanseverino, ricevette addirittura intimazione a non svolgere la processione per Margarita, pena 50 ducati di multa. La processione, allora, per motivi di irreverentia, fu sospesa definitivamente.

Il 9 luglio del 1718, però, il Cardinale Giuseppe Vallemani (1648-1725) autorizzò nuovamente la processione che tentò di disciplinarsi negli anni.


Cardinale G. Vallemani

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