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Immagine del redattoreAlessandro Masulli

La statua di Santa Teresa d’Avila della Chiesa di San Domenico di Somma Vesuviana

Aggiornamento: 15 ott 2023



La stupenda statua di Santa Teresa, d' impostazione settecentesca con corpo di paglia , esalta i lineamenti ascendenti del suo viso e la vestizione carmelitana. Manca il libro (oppure il crocifisso) che è l'ulteriore tratto distintivo della sua iconografia. Faceva parte del corredo artistico della Chiesa di San Domenico. Ritrovata tra i cumuli dell'antico Archivio storico municipale, è tuttora conservata in attesa di restauro nell'Archivio storico "G. Cocozza".

Durante il decennio francese (1806 – 1815), svariati decreti diedero luogo alla soppressione di numerosi monasteri di Napoli e provincia nel Regno di Sicilia Citeriore. Fra questi vi fu anche quello di San Domenico della Terra di Somma, che, sin dal 1292, era stato gestito dai Padri Domenicani. Il convento e relativa chiesa, a riguardo, furono concessi all'

Università sommese con decreto reale. Restaurato il governo borbonico, nel dicembre del 1815, il Segretario di Stato, Ministro dell'Interno, comunicò all'Intendente di Napoli la decisione del Ministro di Grazia e Giustizia e degli Affari Ecclesiastici di accordare il monastero e la relativa chiesa, per sovrana determinazione, alla Congregazione del SS. mo Redentore per stabilire un proprio collegio. I Liguorini ressero l'intera struttura fino al 1866, quando l' Amministrazione del Fondo di Culto (FEC Ministero dell'Interno) con verbale del 30 settembre del 1868 restituì al Municipio di Somma Vesuviana il compendio dell' ex-convento con la chiesa e l'orto annesso. I Padri Liguorini, comunque, ressero la rettoria della chiesa fino al 1901.

Con contratto del 10 ottobre del 1902, l’ Amministrazione cittadina di Somma Vesuviana, autorizzata dalla Giunta Provinciale, concesse ai Teresiani - Carmelitani Scalzi - la Chiesa di San Domenico, alcuni locali del monastero e una porzione del giardino annesso al convento. Al Padre teresiano Coleman fu affidata la funzione di rettore della monumentale chiesa, coadiuvato dai Padri Luigi Scannavino e Luigi Torregiano. Nel 1911, dopo una permanenza di nove anni, i Teresiani rescissero il contratto con il Municipio e abbandonarono la Chiesa di San Domenico, lasciando non pochi dubbi – riferisce il compianto Giorgio Cocozza – nella popolazione e nelle autorità comunali circa il loro comportamento.

I Carmelitani scalzi, in latino Ordo Fratrum Discalceatorum Beatae Mariae Virginis de Monte Carmelo, è un istituto religioso in origine maschile di diritto pontificio. L'ordine deriva dalla riforma scalza introdotta nel 1562 nel monastero femminile di San Giuseppe d'Avila da Santa Teresa di Gesù ed estesa al ramo maschile dell' ordine carmelitano ad opera di San Giovanni della Croce.

Santa Teresa d'Avila (Teresa Sánchez de Cepeda Ávila y Ahumada, in religione Teresa di Gesù) nacque ad Ávila nel 1515, a 85 km a nord-ovest di Madrid e morì a Alba de Tormes nel 1582. E' stata una religiosa e mistica spagnola fra le figure più importanti della Controriforma cattolica, grazie alla sua attività di scrittrice e di riformatrice degli ordini religiosi. Fu la fondatrice delle monache e dei frati Carmelitani Scalzi. È venerata come Santa dalla Chiesa cattolica ed è considerata una dei trentatre Dottori della Chiesa. I suoi profondi e religiosi ideali ascetici le furono trasmessi fin da quando era bambina dal padre, il cavaliere Alonso Sánchez de Cepeda, e specialmente dalla madre, Beatrice d'Ávila y Ahumada. Nel 1528 all'età di 13 anni perse la madre che morì per una grave malattia. Venne inviata 3 anni dopo dal padre presso le suore agostiniane di Ávila, ma qui ne uscì un anno dopo nel 1532 perché si ammalò gravemente.




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