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Immagine del redattoreAlessandro Masulli

Gioacchino Auriemma (1806 - 1889), valoroso ufficiale borbonico

Aggiornamento: 21 lug 2019

Gioacchino Auriemma nacque a Somma il 14 febbraio del 1806 da Francesco e Maria Silvestre Sepe. L' ufficiale appartiene a quel ramo sommese degli Auriemma, da cui discende il poeta Gino Auriemma (1900 - 1960).

Figlio di un capitano di fanteria, entrò nel 1823, per caso, gratuitamente nel Real Collegio dei Cadetti di Napoli dopo aver accorso in difesa del padre Francesco che era in alterco con un sergente di Nola. Il suo ardito comportamento fu notato da un Ufficiale dell'epoca, che lo spronò a diventare militare. Alla fine del corso nel 1827, Gioacchino fu tra i primi alfieri: cosa questa che suscitò tanta invidia nei compagni bocciati. Per il giovane si prospettava una lunga e formidabile carriera nell'esercito borbonico: già nel 1850 era capitano de' Cacciatori della 3^ Compagnia di linea - Belmonte. Precedentemente, nel 1849, si era ben distinto sotto Satriano (Catanzaro) alla riconquista della Sicilia. L' 8 maggio a Gilbilrossa (piccola frazione collinare nel palermitano), una sua compagnia fu circondata da superiori forze nemiche, ma dopo un eroico corpo a corpo, il capitano Auriemma riuscì a far sloggiare gli avversari. In qualità di Maggiore, Gioacchino affrontò le orde garibaldesche dal 27 al 29 maggio del 1860 a Palermo a capo di quattro compagnie scelte della Brigata Bonanno . Il 20 ottobre 1860, da tenente colonello, si distinse, invece, per bravura ed accorgimento con il suo 1° Reggimento di linea Re sul Monte Macerone, a nord ovest di Isernia, contro l'esercito piemontese al comando di Cialdini. Rimasto prigioniero con i suoi 400 soldati, Auriemma, che si era battuto da prode, fu rilasciato e mandato a Napoli.

Pluridecorato, ottenne durante la sua carriera numerose onorificenze: Croce di diritto di San Giorgio, Croce di cavaliere di San Ferdinando e Croce di Ufficiale di San Giorgio. Fu maestro di scherma di Francesco II.

Sposò, in prime nozze, la figlia del Barone (Orazio ?) Bongiovanni ed ebbe una figlia di nome Maria che sposò il dott. Antonio Ruotolo di Sessa Aurunca. In seconde nozze, invece, sposò Madame Concetta Poince, suora francese spogliata, da cui ebbe due figli: Francesco ed Aldegonda.

Morì a Napoli in via Tribunali nel 1889.


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