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Immagine del redattoreAlessandro Masulli

Michele Palazzolo: il regio giudice dell'Università di Somma

Aggiornamento: 21 mar 2023

Lacrimabile caso egli è certamente quello di un uomo che nel vigore dell’età e dell’ingegno, marito e padre beato, felice cultor delle muse, sacerdote integerrimo della giustizia viene a morire; più lacrimabile ancora se muore quando nel sentiero poetico e nel giudiziario era per dare maggiori passi, ed allorché la morte conseguitando a lunga e tormentosa infermità gli lascia sino agli estremi momenti intatte le facoltà mentali e gli fa bere a sorso a sorso il suo calice amaro. Tali son le condizioni appunto che ci fan lamentare la perdita di Michele Palazzolo testé mancato in Somma ove amministrava la ragione (tratto dal Necrologio in Il Lucifero, Giornale scientifico, letterario, artistico, industriale, Stabilimento poligrafico di F. Cirelli, Anno V, Napoli, 1842 - 1843, pag. 340).


Michele Palazzolo nacque il 5 marzo 1807 a Tortorici in Sicilia. Studiò a Palermo le discipline liberali e fu maestro delle stesse a Napoli. I figliuoli del Marchese Don Giuseppe Ruffo l’ebbero a precettore. Il giovane Palazzolo divenne così amico e ospite del nobile marchese, con cui condivideva la passione per la poesia. Fu promosso a giudice di terza classe a Formicola, ove per l’aria umida, cominciò a patire la malattia umorale che lo obbligò a chiedere trasferimento. Gli abitanti del posto, pur di non perderlo, gli offrirono invano di aumentargli lo stipendio a proprie spese: tanta era la gratitudine verso quest’uomo che era riuscito in pochi mesi a unire tante famiglie in discordia in una sola. Fu trasferito a Somma nell'estate del 1841 con l’incarico di giudice di seconda classe, guadagnandosi subito la stima e l’affetto delle persone del posto. Gli era stata già promessa una promozione quando, il 13 novembre 1842, la morte troncò i suoi giorni tra il pianto della consorte Giovanna Herbart (1802 - 1883), che lo aveva fatto padre il 28 settembre 1840 di una amabile figlioletta di nome Isabella (nata a Formicola?). Il cordoglio era dipinto sul viso di ogni cittadino: la città gli rese gli onori funebri con la massima solennità. Il marchese Ruffo, che non lasciò di assisterlo e di amarlo sino all'ora suprema, compose quest’epigrafe per il suo monumento funerario nel camposanto di Somma.

La seconda epigrafe appartiene a Donna Isabella Palazzolo (figlia di Don Michele) nata il 28 settembre 1840 a Formicola (?), sposata con Francesco Navasquez, morta dopo breve infermità il 5 febbraio 1876 a Napoli (Sezione Chiaia). Dopo l'esequie nella Chiesa dell'Ascensione a Chiaia i suoi resti mortali furono trasportati e interrati il 7 febbraio nel camposanto di Somma. Lasciò un figlio.

La terza epigrafe appartiene a Donna Giovanna Herbart, moglie di Michele Palazzolo, morta a Napoli il 29 aprile 1883 all'età di 81 anni. I suoi resti furono traslati a Somma su autorizzazione del Prefetto di Napoli.





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