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Immagine del redattoreAlessandro Masulli

La Casa Comunale nella storia

Aggiornamento: 30 giu 2019

Qui di seguito un breve sguardo sulle sedi Comunali dall'epoca anteriore al riscatto feudale ad oggi. Le notizie sono tratte da un articolo del compianto Giorgio Cocozza nella rivista Summana n° 39:


Chiostro del Convento di San Domenico ancor prima del 1586, epoca del riscatto della feudalità, in forza di un antico privilegio fino all'abolizione del Viceré di Napoli Luis Francisco de la Cerda y Aragon, Duca di Medinaceli, nel 1696;


Dopo il 1696 i Sindaci e il Parlamento Cittadino si riunivano nella casa palaziata dove il Regio Governatore abitava ed amministrava la giustizia fino al 1716;


Palazzo Mormile, poi Cito, nella località detta Trivio dal 1716 al 1794;


Dopo l’eruzione del 1794 le sedi temporanee furono la Grancia del Convento di San Martino e il Palazzo Alfano in via Casaraia;


Convento di San Domenico dal 1814 per decreto reale fino all'arrivo dei Padri Liguorini nel 1816;

Dal 1816 la Cancelleria Comunale fu trasferita in due stanze della Commissione di Beneficenza sita in Largo San Giorgio; il Giudicato di Pace nei locali del soppresso monastero di San Giovanni di Dio; la scuola pubblica presso privati;


Casa palaziata del Marchese di Montepagano (attuale proprietà D’Ambrosio) in via Dogana vecchia (attuale Antonino Angrisani) dal 1821 al 1869;


Palazzo San Domenico dal 1869 fino al terremoto del 1981;


Stabile in via Aldo Moro con riunioni del Consiglio Comunale nella scuola elementare di via Don Minzoni dal 1981 al 1984;

Stabile in via San Giovanni de Matha dagl'

inizi del 1985;


Palazzo Torino in piazza V. Emanuele III, attuale sede dell’ area governo.

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