top of page
Cerca
Immagine del redattoreAlessandro Masulli

La crisi dei Partiti politici e la corruzione

La corruzione è considerata, oggi, in Italia uno degli ostacoli allo sviluppo economico e civile del nostro paese. Nel Sud Italia, in particolare, il fenomeno è molto più marcato, in quanto l’intreccio tra politica e criminalità organizzata non solo è molto vasto, ma ha sempre avuto terreno fertile sin dalla notte dei tempi. Dopo Tangentopoli, in particolare, la corruzione e tanti altri reati, commessi in ambito pubblico, sono rimasti il problema principale della nostra società, in quanto tuttora si persegue ancora l’interesse privato a discapito di quello pubblico.

Il binomio politica – criminalità è diventato ormai una perfida piovra che affonda i suoi viscidi tentacoli dappertutto: le vicende nazionali, regionali e locali di ieri e di oggi rimarcano solennemente questo ripugnante fenomeno.

Ebbene, una volta, la corruzione si manifestava soprattutto attorno ai vecchi “Partiti politici”, che con il trascorrere del tempo, attraverso una struttura organizzata ben definita, hanno ceduto il posto a movimenti politici per lo più personali e recentemente, addirittura, “populisti e sovranisti”. Il potere si è allargato, a questo punto, dividendosi in tanti rivoli.

Oggi l’obiettivo principale dei politici politicanti è fare cassa, avvalendosi in primis del potere conferito dai cittadini per poi utilizzarlo per fini diversi da quelli che la legge stabilisce. Una volta i soldi delle tangenti confluivano nelle casse dei Partiti Politici, ora invece nelle tasche dei privati. Ogni amministratore fa del proprio ufficio l’orto di casa propria, coltivando favori in cambio di voti e di denaro.

I Partiti, in quanto associazioni di uomini liberi e portatori di istanze cittadine, dovrebbero riappropriarsi del loro ruolo nella struttura sociale, selezionando una classe dirigente competente e onesta, capace di governare il paese con lealtà e altissimo senso morale.


19 visualizzazioni0 commenti

Comentários


bottom of page