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Immagine del redattoreAlessandro Masulli

Storici e appassionati che hanno scritto di Somma

Aggiornamento: 1 lug 2019

Somma Vesuviana sorge nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio e rappresenta, per le peculiarità storiche e naturali del territorio, una delle città di spicco di tutta l’area vesuviana. Di questa terra, ricca di storia e di memorie, si sono interessati numerosi studiosi locali che, attraverso le proprie opere, hanno contribuito a renderla famosa. Somma, in antichità, fu una sorta di polo di delizie verso cui affluirono , nel corso dei secoli, regnanti, cortigiani, nobili e patrizi, uomini di cultura e borghesi del mondo intellettuale, agrario e commerciale, per regalarsi periodi di riposante villeggiatura.

La Breve descrizione della Regia Città di Somma, scritta dal Reverendissimo Abate Domenico Maione nel 1703, per i tipi Antonio Solofrano, è la prima opera monografica sulla città di Somma con particolare riguardo al periodo angioino. Il Reverendo - utroque iure, teologo e protonotario apostolico - fu un minuto ricercatore di notizie di Somma. Due anni più tardi, nel 1705, toccò a Fabrizio Capitello pubblicare la sua Raccolta di Reali registri, poesie diverse et discorsi storici, dell’antichissima, Reale e Fedelissima Città di Somma, dedicata al citato Rev. Maione. Non abbiamo notizie sulla vita di questi due scrittori.

Il barone Augusto Vitolo Firrao, nato a Napoli nel 1848 e morto a Somma Vesuviana nel 1917, fu autore nel 1887 del libro La Città di Somma Vesuviana illustrata nelle sue famiglie nobili con altre notizie storico araldiche.

Augusto Vitolo, Barone di Petrarola a Gaudo, oltre a testimoniare le origini della propria stirpe, fece una lunga carrellata sulle famiglie aristocratiche di Somma.

Un attento e appassionato studioso fu il medico, farmacista e patriota Alberto Angrisani, nato a Somma nel 1878 e ivi morto nel 1953, che per prima approfondì la toponomastica di Somma. Il libro, Brevi notizie storiche e demografiche intorno alla Città di Somma Vesuviana, fu scritto nel 1928 per esaltare l’antichissima origine della sua Città; ma, soprattutto, per difendere l’autonomia del proprio paese dalle ambite pretese del suo antico casale, Sant' Anastasia, di accorparlo al suo territorio. Lo studioso, inoltre, si attivò all'epoca, invano, per lo scavo della cosiddetta Villa Augustea, che riteneva elemento centrale del patrimonio monumentale di Somma. Attualmente il suo sogno si è avverato grazie ai recenti scavi giapponesi.

Un’altra testimonianza, che merita attenzione, arriva da Candido Greco (nella foto) nel 1974 con il libro Fasti di Somma: un viaggio tra storia, leggende e versi poetici. Candido avrebbe voluto fare il macchinista e il pittore, ma diventò insegnante e poi giornalista. Ancora oggi seppure anziano vive la sua vita tra i libri e i suoi dolci nipoti.

Spirito libero e continuamente alla ricerca di nuovi stimoli culturali fu il professor Ciro Romano (1894 - 1973), autore del libro La Città di Somma Vesuviana attraverso la storia. Ancora oggi rimane una pubblicazione molto consultata dagli studiosi locali. Oltre alle notizie racchiuse in 57 pagine, il libro raccoglie 24 illustrazioni in bianco e nero di grande riguardo.

Un nome su tutti è stato Raffaele D’Avino (1939 - 2007): illustratore del patrimonio artistico, storico e archeologico della sua città. Sue sono le pregevoli e accurate ricerche storico-artistiche di robusto spessore scientifico. Centinaia, inoltre, gli articoli pubblicati su tante riviste specializzate: tra queste spicca Summana, studi sul patrimonio etnico, storico e civile di Somma. Tanti libri scritti, ma l'opera che merita attenzione rimane Saluti da Somma Vesuviana, pubblicata nel 1991 in collaborazione con Bruno Masulli. Il libro esalta le attrazioni artistiche e monumentali di Somma attraverso la loro storia. A Raffaele D'Avino è stata intitolata la Biblioteca Civica.

Altro appassionato ricercatore, un vero topo d’archivio, fu l’ing. Giorgio Cocozza (1931 - 2002): i suoi contributi hanno arricchito la storia della nostra città con particolare riguardo all'evoluzione dell’Istituzione Cittadina, partendo dall'antica Università, passando per il Decurionato, arrivando al primo Consiglio Comunale. A Giorgio Cocozza l'Amministrazione cittadina intitolò l’Archivio storico cittadino nel 2005. Tra i suoi lavori ricordiamo: i numerosi articoli apparsi sulla rivista Summana; un puntuale lavoro sulla rievocazione degli eventi del 1799 nel Vesuviano; uno studio inedito sull' Arciconfraternita del Pio Laical Monte della Morte e Pietà di Somma Vesuviana, di cui era confratello; una sezione dedicata alla sua città nell'opera, edita dal Lions Club Palma Vesuvio Est, intitolata Itinerari Vesuviani.

Appassionato cultore di storia patria è anche Angelo Di Mauro: da anni fa ricerca sul campo e negli archivi pubblici e privati. Ama il suo paese, pur vivendo a Salerno, ed è ricordato per tantissimi scritti: L’Uomo selvatico, Buongiorno terra, Le Fiabe del Vesuvio, La casa contadina, I Magnifci, Università e Corte di Somma e così via. Laureato in giurisprudenza, ora in pensione dopo aver lavorato nell'Intendenza di Finanza, continua incessantemente il suo lavoro di ricerca ancora oggi con la rivista Fensern.

Chiudo con il Dottor Domenico Russo, medico, storico della patria e direttore sanitario. Può essere considerato la metempsicosi di Alberto Angrisani. Le sue ricerche hanno contribuito notevolmente alla migliore conoscenza della nostra storia. Il suo metodo di ricerca, rigorosamente scientifico, è straordinario. Tra le sue opere ricordiamo: Somma nei manoscritti di Francesco Migliaccio, pubblicata nel 2006; Riccio Di Palma nel 2003 in collaborazione con Raffaele D'Avino; La festa delle Lucerne nel 1990; infine, numerosi articoli sulla rivista Summana. Attualmente è direttore della rivista Summae Civitas.



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