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Immagine del redattoreAlessandro Masulli

Un premio alla cultura popolare sommese: Barletta 1983

Aggiornamento: 26 mag 2020

Era l’anno scolastico 1982-83 quando il I Circolo Didattico vide un momento importante e qualificante con un esperimento nel plesso ubicato nel Rione Casamale. Da qualche tempo era in atto un interessante e, per certi aspetti, inedita operazione culturale diretta dal compianto prof. Salvatore Rea.



(foto fine anni novanta da sx :Giorgio Cocozza, Elisabetta Pace Papaccio, Alfonso Auriemma, Alfonso Polise, Salvatore Rea nella vecchia Biblioteca Comunale in via Ten. Indolfi )


Il professore Salvatore Rea nacque a Somma Vesuviana l’8 gennaio 1930 in via Botteghe nel cuore del quartiere Casamale da Vincenzo e Merone Filomena. Nel 1940 entrò nel Collegio dei Padri Trinitari di Palestrina a Roma, ottenendo splendidi risultati nel Liceo. Nel 1949 fu studente di Teologia alla Gregoriana di Roma, dove incontrerà il futuro Servo di Dio Monsignor Giuseppe di Donna, che tanto segnerà la sua formazione interiore e la sua futura vita di relazione. Il fratello Giovanni, intanto, morirà durante la Seconda Guerra Mondiale ad El Alamein. Uscito dal Collegio e spogliatosi dell’abito trinitario, Salvatore Rea fece ritorno in città e conseguì il diploma magistrale, che gli permetterà di poter insegnare nella scuola elementare del suo rione natio. Grazie alle sue numerose esperienze musicali, acquisite nel collegio romano, il nostro professore si rivelerà un buon direttore di coro e organista, guidando, dapprima, la schola cantorum della Confratenita della Morte e Pietà e successivamente nel 1989 il coro della Confraternita del Carmine.


Numerose furono le sue iniziative nel campo scolastico e, in particolare, il suo ruolo fu determinante per l’affermazione della cultura popolare sommese a Barletta nel 1983.

Era l’anno scolastico 1982-83 quando il I Circolo Didattico vide un momento importante e qualificante con un esperimento nel plesso ubicato nel Rione Casamale, attualmente intitolato al poeta Gino Auriemma. Da qualche tempo, infatti, era in atto un interessante e, per certi aspetti, inedita operazione culturale che finì per richiamare l’attenzione di svariati studiosi tra cui l’etnomusicologo napoletano Roberto De Simone. Partendo dalla realtà ambientale e culturale del rione più antico della cittadina vesuviana, gli alunni del Casamale - coordinati dal prof. Salvatore Rea e con la valida collaborazione dell'operatore extrascolastico Giovanni Coffarelli - iniziarono a indagare e a recuperare tutti gli aspetti delle tradizioni popolari locali. Tra le varie fasi di questo processo, ultima in ordine di tempo, fu la partecipazione di un gruppo selezionato di trenta alunni alla rassegna nazionale di musica, canti e danze popolari svolta a Barletta e organizzata dalla locale Scuola Media Ettore Fieramosca.

All’attenzione di un'immensa platea, a respiro nazionale, furono presentati i temi caratteristici della nostra cultura popolare e contadina, espressa in antichi canti e balli. La rassegna, che ospitò ben 150 gruppi provenienti da tutta Italia, riconobbe l’affermazione del gruppo di Somma Vesuviana che si aggiudicò il 1° premio tra una platea di applausi. Sul volto degli alunni la contentezza per la magnifica esperienza vissuta, ma anche la piena coscienza dell’importante compito svolto in qualità di messaggeri della cultura popolare vesuviana. Un progetto che fu risaltato, in seguito, dalla dott.ssa Elisabetta Pace Papaccio, dirigente scolastico del I Circolo, nel libro dal titolo La scuola come comunità educante - Edizioni Le Radici.


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